venerdì 19 ottobre 2007

Un partito senza tessere? Nooooo.....

E siamo già al partito senza tessere, proposto da Giuliano Ferrara, il che non so se sia addirittura peggio del partito dei gazebo. Siccome volevamo un partito dei cittadini, aperto al territorio, alla "ggente", lo facciamo senza adesioni formali così sarà ancora di più il partito dei soli dirigenti, che saranno gli unici a riconoscersi come membri della formazione politica. Mi chiedo, e non riesco a rispondermi, cosa ci sia di così tremendo nell'avere una tessera, nel rendere evidente la propria appartenenza ad un'idea, ad un partito, ad una qualunque associazione che agisce per cambiare qualcuna delle tante cose che ci vanno male in questo Paese. Forse è un retaggio del democristiano "si fa ma non si dice", o meglio, "si fa, basta non dirlo". Secondo me, però, un partito senza tessere è un'aggregazione senza volto, senza carattere, senza senso. E sarei curiosa di sapere cosa ne pensano i miei (ex) compagni di partito.

giovedì 18 ottobre 2007

Ma il popolo di sinistra sopporta davvero tutto? Mi sa di no...

Generalmente evito di leggere il quotidiano Il Foglio. Sì, lo confesso, evito. Tuttavia, oggi questa 'Andrea's version' ci riguarda, da vicino. Ma bisogna leggere fino in fondo per capire...
"Vero. Il popolo di sinistra sopporta tutto. Gli dicono una cosa un giorno e quello dopo un’altra. Viva le tasse, abbasso le tasse, viva il lavavetri, abbasso il lavavetri, viva l’indulto, abbasso l’indulto, abbasso la sicurezza, viva la sicurezza, tolleranza cento, tolleranza zero, premierato forte, premierato debole, parlamento debole, parlamento forte, maggioritario, proporzionale, partito in un modo e partito in un altro. Vero. Il popolo di sinistra sopporta tutto. Il welfare così, il welfare cosà, il welfare come lo vuole Confindustria, no, i sindacati, no, la Fiom, no, il portinaio di palazzo Chigi, no, il Consiglio dei Ministri, che però prima non lo convocano, poi invece lo convocano, per mettersi d’accordo oggi, anzi, domani. E dopo bisogna tagliare i costi della politica, e non bisogna più tagliarli, e lì Santagata s’incazza, e allora dice che è tutta una farsa, e la colpa è della Lanzillotta, ma la Lanzillotta di Santagata se ne sbatte, e il povero popolo di sinistra? Il popolo di sinistra sempre lì, sempre con la pazienza di Giobbe, sempre a sopportare tutto. Tutto, ma tutto, ma tutto. O meglio, stando alle primarie, tutto meno la Melandri".

mercoledì 17 ottobre 2007

L'Assemblea costituente del PD: siamo tutti veltroniani!

Le agenzie hanno appena battuto i dati sulla composizione dell'Assemblea costituente nazionale. Sono stati 3.517.370 i cittadini che domenica scorsa sono andati a votare alle primarie. I consensi a Walter Veltroni, attraverso le tre liste, sono stati 2.666.750 (75,81%) così divisi: 'Democratici con Veltroni' 1.541.330 (43,82%); 'Con Veltroni, ambiente, innovazione, lavoro' 278.960 (7,93%); 'A sinistra con Veltroni' 269.133 (7,65%); altre liste per Veltroni hanno totalizzato 577.327 (16,41%). I voti a favore di Rosy Bindi, attraverso la lista 'Con Rosy Bindi, democratici davvero', sono stati 453.067 (12,88%) mentre ad Enrico Letta ('I democratici per Enrico Letta) sono andati 389.271, l'11,07%. Per Mario Adinolfi attraverso 'Generazione U' hanno votato 5.906 cittadini, lo 0,17%, mentre a Giorgio Gawronski e alla sua lista 'Gawronski, il coraggio di cambiare' sono andati 2.376 voti, lo 0,07%.
Scorporando i voti per aree geografiche, la mappa del voto è la seguente: al Nord hanno votato 850.412 persone, il 24,18%; al Centro 1.260.262 (35,83%); al Sud 1.092.070 (31,05%); nelle Isole 294.492 persone pari al 8,38%.
En plein delle liste a sostegno di Walter Veltroni per i 2.841 seggi dell'Assemblea costituente. Veltroni potrà contare nel Parlamento del Pd su 2.315 delegati, pari all'81%, mentre Rosy Bindi avrà una pattuglia di 309 delegati ed Enrico Letta 217.
Ecco il dettaglio dei seggi: i 'Democratici con Veltroni' hanno ottenuto 1.485 seggi, pari al 52%; 'Con Veltroni, Ambiente, Innovazione, lavoro' ha 171 seggi pari al 6%; 'A sinsitra con Veltroni' avrà 225 seggi (8%); altre liste per Veltroni hanno incassato 434 seggi pari al 15%. Rosy Bindi entra nell'Assemblea Costituente con 309 seggi della lista 'Con Rosy Bindi, democratici davvero', pari all'11% mentre Enrico Letta con la lista 'I democratici per Enrico Letta' ottiene 217 seggi (8%).
I due candidati outsider Mario Adinolfi e Giorgio Gawronski con le liste 'Generazione U' e 'Gawronski, il coraggio di cambiare' hanno ottenuto lo 0% dei seggi.

martedì 16 ottobre 2007

Tutti giorni è il 14 ottobre

Il 14 ottobre è arrivato e passato in un lampo. Una giornata troppo bella, come quella del 2005. Tanta gente a votare, tanta che così non ce la saremmo mai aspettata. Tanta che anche chi non è stato eletto, è stato comunque contento. Nel 2° municipio hanno votato 9000 cittadini, soprattutto nella zona di viale Somalia (1476); tanti comunque anche a Piazza Verbano, 1419, e a Piazza Sant'Emerenziana. Tutti pazienti, in fila anche per un'ora, i volontari al chiodo dalle 6 del mattino, senza grossi problemi nè intoppi. Ora, smaltita la sbornia da scrutinio, analizzeremo l'andamento del voto e si saprà in via definitiva chi comporrà le assemblee costituenti regionale e nazionale. Ma, per quanto mi riguarda, senza troppa apprensione, perchè dopo tutto andiamo a fare un partito insieme. Insieme alla Margherita (per me/noi che veniamo dai DS), insieme soprattutto a tanti ragazzi e persone che magari prima non facevano politica nei partiti, ma la facevano nelle associazioni, a scuola, o erano impegnate nel sindacato. Chi è abituato alla sezione e al partito quasi come una seconda famiglia, ha di certo un po' paura dell'ignoto...E quando ci si sente chiedere cosa sarà dei luoghi che finora tanti di noi hanno frequentato e non si sa cosa rispondere, beh, un po' di magone arriva...
Sarà comunque una bella sfida, confrontarci con ciò che è fuori dai nostri steccati e dai nostri meccanismi ben oliati e ben definiti, aprirci all'altro da noi, parlare, discutere fuori dal nostro gergo e dalle nostri frasi fatte. Sarà, appunto, una sfida.