venerdì 19 ottobre 2007

Un partito senza tessere? Nooooo.....

E siamo già al partito senza tessere, proposto da Giuliano Ferrara, il che non so se sia addirittura peggio del partito dei gazebo. Siccome volevamo un partito dei cittadini, aperto al territorio, alla "ggente", lo facciamo senza adesioni formali così sarà ancora di più il partito dei soli dirigenti, che saranno gli unici a riconoscersi come membri della formazione politica. Mi chiedo, e non riesco a rispondermi, cosa ci sia di così tremendo nell'avere una tessera, nel rendere evidente la propria appartenenza ad un'idea, ad un partito, ad una qualunque associazione che agisce per cambiare qualcuna delle tante cose che ci vanno male in questo Paese. Forse è un retaggio del democristiano "si fa ma non si dice", o meglio, "si fa, basta non dirlo". Secondo me, però, un partito senza tessere è un'aggregazione senza volto, senza carattere, senza senso. E sarei curiosa di sapere cosa ne pensano i miei (ex) compagni di partito.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho letto questa cosa ed ho pensato ad una grande novita' targata PD. Penso che sia un opzione possibile in un contesto di cambiamento radicale di fare politica, cosa che auspico ma non vedo alle porte. Certo la tessera evoca appartenenza ad un progetto politico, non dimentichiamo pero' la degenerazione che ha portato al clientelismo, al sottogoverno ai "signori delle tessere". In proposito rifletterei sul voto alle primarie molto alto al sud e con il "casino" della Campania. Comunque staremo a vedere, sono possibilista ma tiepido.