lunedì 21 gennaio 2008



Il contratto dei metalmeccanici, questo anacronistico oggetto che tuttavia ogni tanto torna alla ribalta della cronaca, è stato firmato. Era il 1996, o '97, che Rifkin già sosteneva 'la fine del lavoro', con questo riferendosi alla scomparsa, soprattutto, del lavoro manuale e in particolare, del lavoro operaio. Poi, a scombinare tutte le teorie, arrivano 7 operai di Torino (x non parlare di tutti gli altri) che pensano bene di morire tutti insieme nello stesso incendio in fabbrica. Apriti cielo, allora gli operai esistono ancora!?! Eh sì, esistono ancora, e ci rappresentano pure. O meglio, rappresentano tutti quelli che campano con 1100 euro al mese e che, nonostante il Veltroni-pensiero, non sono sullo stesso piano del loro datore di lavoro. Neanche per sbaglio. E neanche sullo stesso piano dei manager d'azienda, e neanche dei capi del personale. C'è qualche migliaio di euro al mese, e qualche stock option, di mezzo, tra gli uni e gli altri...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Esistono, esistono gli operai. E sono quelli che fanno andare avanti questo paese, anche se percepiscono poco più di 1200-1300 € al mese, magari dopo 20 anni di lavoro. Il problema è che tutti fanno finta invece che gli operai non ci siano più o siano marginali. Ad esempio, qelli che parlano di economia "posmoderna", fatta soltanto di comunicazone, servizi fianziari e poco più...Tanto, gli operai ormai soo quelli dei paesi in via di svilppo, dove decentriamo; o gli immigrati che in casa nostra sempre più occupano i posti di lavoro rifiutati dai nostri ragazzi, anche nelle fabbriche E allroa ricordiamocidegli operai non solo quando bruciano o cadono dalle impalcature.