giovedì 27 dicembre 2007

Demenza senile

Lamberto Dini fa parte del gruppo parlamentare più variegato del Senato, il gruppo misto, al quale sono iscritti da Angius Gavino (partito socialista. Partito socialista????) a Bordon Willer (Unione democratica per i consumatori, e qui i punti interrogativi ed esclamativi si spercano), da Cusumano Stafano (Udeur) a Rossi Fernando (Movimento politico dei cittadini) fino a Morselli Stefano (La Destra). Come dire, di tutto di più. E' vero, ci stanno anche i senatori a vita, quelli che sovente salvano la ghirba al governo, ma loro è giusto che stiano lì. Intanto, Dini si definisce ed è definito 'leader dei liberaldemocratici', che sono addirittura 3, lui compreso: Scalera Giuseppe e il mitico D'Amico Natale, ex margherito, opinionista di punta di Radio Radicale, dai microfoni della quale ogni domenica delizia la pennica pomeridiana con i suoi commenti sulle politiche avanzate del Fondo monetario internazionale nello stato dell'Utar pradesh.
Questi sono quelli che danno a Prodi dell'illuso, del parolaio, dell'ormai sull'orlo del precipizio. Sono quelli che sanno per certo che il governo sta al 25% di popolarità, e che possono permettersi di condizionarne la politica e addirittura la vita.
Quella che segue, invece, è la definizione di 'dememnza senile': "si parla di demenza quando si verifica un calo di memoria e di almeno un’altra capacità cognitiva che porta al peggioramento della funzionalità sociale o occupazionale". Serve altro?

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