venerdì 2 novembre 2007

Il mio peggior incubo

Giovanna Reggiani è stata uccisa poco lontano dai Parioli, poco lontano da corso Francia, in un posto che - tuttavia - sembra aperta campagna. La sua morte è sembrata la realizzazione del peggiore incubo di qualunque donna, che magari vive sola ed è abituata a stare in giro a qualunque ora del giorno e anche della notte. Come è giusto. Io sono abituata a tornare di notte a casa da sola, le mie amiche sono abituate così, e ci mancherebbe. Eppure, quello che è successo l'altro giorno ci ha fatto un'impressione che mai nessun altro fatto del genere. E questo è un fatto. Però. PERO' mi rifiuto di stare a sentire tutti questi esperti che pontificano davanti a una telecamera sostenendo che era ovvio che prima o poi accadesse una cosa del genere, e paragonano Roma ad una città in degrado, malsicura, pericolosa. Roma è, nonostante tutto, una città viva, accogliente, calorosa. E non pericolosa. Provate a leggere i lanci ansa durante tutta la giornata: le notizie di cronaca su milano sono un rosario, un continuo di scippi, ammazzamenti, rapine. Ma siccome adesso bisogna attaccare Veltroni...Troppo facile. Troppo strumentale. A volte, ho pensato che ci fosse esagerazione e autocompiacimento nel parlare del 'modello Roma'. Tuttavia, resto convinta che Roma possa essere un modello di governo, di scelte precise su come orientare risorse economiche e umane: non credo che si possano buttar via anni di solidarietà, coesione, attenzione alle periferie e all'integrazione.

Una preghiera per Giovanna.

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